Lo sapevi che?

Nel decennio 2003-2013, l’incidenza della varicella in Italia è passata da 180 casi per 10mila abitanti a 99 casi per 100mila abitanti.3

Casi di varicella

Vaccinazione contro la varicella

La vaccinazione è un passo fondamentale per limitare la diffusione della varicella e le complicanze correlate con la malattia.

Vaccinazione contro la varicella

Chi è a rischio

ll Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale (PNPV) 2017-2019 consiglia la vaccinazione contro la varicella a:4

Vaccinazione neonati secondo anno
secondo anno di vitakeyboard_arrow_right

In questa fase dell'infanzia, è importante procedere con la vaccinazione contro la varicella.

Vaccinazione bambini
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L’ingresso alla scuola elementare è un momento importante per richiamare l’immunizzazione contro la varicella.

Vaccinazione adolescenti
adolescenti keyboard_arrow_right

In questa fase è importante verificare lo stato vaccinale e procedere con eventuali vaccinazioni che non sono state eseguite durante l’infanzia.

Vaccinazione adulti
adulti keyboard_arrow_right

Durante l’età adulta è importante verificare la suscettibilità alla varicella e, eventualmente, completare le vaccinazioni opportune.

Vaccinazione donne in età fertile
donne in età fertile keyboard_arrow_right

In previsione di una possibile gravidanza, effettuare la vaccinazione MPRV almeno 1 mese prima dell'inizio della gestazione.

Vaccinazione soggetti a rischio per patologia
soggetti a rischio per patologia keyboard_arrow_right
  • Leucemia linfatica acuta in remissione, a distanza di almeno tre mesi dal termine dell’ultimo ciclo di chemioterapia e con parametri immunologici compatibili
  • Insufficienza renale/surrenalica cronica
  • Soggetti in attesa di trapianto d’organo
  • Infezione da HIV senza segni di immunodeficienza e con una proporzione di CD4≥200/mL
  • Diabete
  • Malattie polmonari croniche
  • Alcoolismo cronico
  • Asplenia anatomica o funzionale e candidati alla splenectomia
  • Deficienza terminale del complemento
  • Epatopatie croniche
  • Soggetti riceventi fattori della coagulazione concentrati
  • Soggetti affetti da patologie del motoneurone
  • Soggetti destinati a terapia immunosoppressiva
  • Soggetti conviventi con soggetti affetti dalle patologie sopraelencate

Si raccomanda la vaccinazione di soggetti suscettibili conviventi con persone affette da immunodepressione severa, allo scopo di proteggere al meglio questi soggetti ad elevato rischio, in quanto per essi non è raccomandata la somministrazione di vaccini vivi attenuati. Di seguito le categorie ascrivibili alla classe di “severità” di immunodepressione

  • Soggetti con AIDS o altre manifestazioni cliniche dell’infezione da HIV
  • Soggetti affetti da neoplasie che possono alterare i meccanismi immunitari
  • Soggetti con deficit dell’immunità cellulare
  • Soggetti con disgammaglobulinemia o ipogammaglobulinemia
  • Soggetti in terapia immunosoppressiva a lungo termine
Vaccinazione soggetti a rischio per esposizione professionale
soggetti a rischio per esposizione professionale keyboard_arrow_right
  • Persone suscettibili che lavorano in ambiente sanitario: prioritariamente la vaccinazione dovrebbe essere eseguita dal personale sanitario che è a contatto con neonati, bambini, donne gravide o con persone immunodepresse
  • Operatori scolastici suscettibili (il ricordo anamnestico ha, per quanto riguarda la varicella, valori predittivi molto elevati) che sono a contatto con neonati e bambini e operano nei seguenti ambienti: asili nido, scuole dell‟infanzia, scuole primarie, scuole secondarie.

Cos’è

La varicella è una malattia contagiosa che colpisce, principalmente, i bambini tra i 5 e i 10 anni. Normalmente la varicella ha un decorso benigno e si risolve da sola nel giro di una decina di giorni; tuttavia il virus non viene completamente eliminato dall’organismo ma rimane latente, riattivandosi, in alcuni casi, anni dopo la prima infezione e manifestandosi come Herpes Zoster,1 meglio conosciuto come fuoco di Sant’Antonio. Si stima che, una persona malata di varicella possa contagiarne altre 12-14 2, dato che spiega chiaramente il potenziale di infezione della malattia.

Cos'è la varicella
Sintomi e diagnosi della varicella

Sintomi e diagnosi

Dopo un’incubazione di circa 2 settimane, la varicella si manifesta come un’eruzione cutanea (rash) con febbre, tosse e mal di gola, inappetenza e malessere generale.2 L’esantema è molto pruriginoso e appare come vescicole ripiene di liquido che, nella fase di guarigione, si trasformano in croste.5 Il soggetto è infettivo da 24-48 ore prima della manifestazione del rash fino alla comparsa delle croste.6

La diagnosi è, generalmente, effettuata dal medico dopo anamnesi clinica.

Come si trasmette

Il virus della varicella utilizza due principali vie di trasmissione per infettare e scatenare la malattia:2

  • via aerea quando il malato starnutisce o tossisce emettendo gocce di saliva o muco infetti
  • contatto quando una persona non affetta tocca le vescicole del malato

È importante ricordare che, se una donna contrae l’infezione durante la gravidanza, il virus può superare la placenta e infettare anche il bambino.2

Le complicanze relative alla varicella in gravidanza variano a seconda del periodo di gestazione in cui viene contratta la malattia:7

  • varicella grave della madre (primo trimestre di gravidanza)
  • varicella neonatale grave, spesso mortale per il bambino se la mamma contrae la varicella da 5 giorni prima a 2 giorni dopo il parto
  • sindrome da varicella congenita nel bambino (8°-20° settimana di gestazione)

In generale, invece, le complicanze della varicella sono:8

  • sovra infezioni batteriche (soprattutto a livello cutaneo) e cicatrici evidenti
  • trombocitopenia (riduzione del numero di piastrine)
  • polmonite e bronchite
  • disturbi neurologici (meningoencefaliti e cerebelliti)

Alcune di queste complicanze possono portare alla morte del paziente.8

Trattamento

Il trattamento della varicella è sintomatico allo scopo di alleviare il prurito, con l’utilizzo di antistaminici, o di abbassare la febbre mediante antipiretici. Un importante accorgimento è quello di tenere le unghie del bambino corte e pulite per evitare che possa infettare le vescicole quando si gratta.9 Se una persona appartenente a una delle categorie a rischio viene infettata e manifesta i sintomi della varicella, sarà cura del medico stabilire un’eventuale terapia a base di antivirali per ridurre le probabilità di sviluppare complicanze.

Prevenzione

La vaccinazione è un importante strumento di prevenzione della varicella. Tuttavia, se abbiamo in famiglia delle persone non vaccinate, o appartenente a una delle categorie a rischio, ci sono degli accorgimenti che possiamo mettere in atto, per limitare la diffusione della malattia:10

  • tenere a casa il malato
  • evitare il contatto con altre persone
  • pulire bene le superfici che possono venire a contatto con il malato
  • lavare spesso biancheria e indumenti

Poiché contrarre la varicella in gravidanza costituisce un grande pericolo sia per la mamma che per il bambino, si raccomanda, alle donne che stanno programmando di avere un bambino e non hanno avuto la malattia, la vaccinazione contro la varicella nei tempi e modi previsti dal calendario vaccinale.

Per maggiori informazioni è importante fare sempre riferimento al Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale.4

Prevenzione della varicella
  1. Ministero della Salute. Varicella: descrizione. (2017).
  2. Vaccinarsi. Varicella. (2013).
  3. EpiCentro. Varicella: aspetti epidemiologici.
  4. Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale-PNPV 2017-2019.
  5. cdc. Checkenpox: signs and symptoms. (2018).
  6. Ministero della Salute. Varicella: sintomi e segni. (2017).
  7. Ministero della Salute. Varicella: complicanze. (2017).
  8. cdc. Chickenpox: complications. (2018).
  9. Ministero della Salute. Varicella: trattamento. (2017).
  10. Ministero della Salute. Varicella: prevenzione. (2017).

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Basato sul Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale 2017-19,
che è elaborato dal Ministero della Salute