Lo sapevi che?

In Italia la vaccinazione anti-tetanica è diventata obbligatoria:3

  • 1938 per i militari
  • 1963 per i bambini nel 2° anno di vita e per le categorie professionali a rischio
  • 1968 per i bambini al 1° anno di vita

L’ultimo caso di tetano neonatale è stato registrato nel 1982.

Casi di tetano

Vaccinazione antitetanica

Unico modo per prevenire il tetano è la vaccinazione perché non esistono misure igieniche precauzionali da poter applicare per evitare il contagio. Dalla metà degli anni ’50 a oggi, grazie all’introduzione della vaccinazione obbligatoria, i casi di tetano si sono ridotti di un valore pari a 86%.3

Vaccinazione contro il tetano

Chi è a rischio

ll Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale (PNPV) 2017-2019 consiglia la vaccinazione contro il tetano a:4

Vaccinazione neonati
primo anno di vitakeyboard_arrow_right

L’antitetanica rientra nel vaccino esavalente la cui somministrazione è raccomandata il più presto possibile per fornire una rapida protezione al bambino.

Vaccinazione bambini
bambini keyboard_arrow_right

L’epoca dell’ingresso alla scuola elementare è il momento del richiamo per la vaccinazione contro il tetano.

Vaccinazione adolescenti
adolescenti keyboard_arrow_right

L’adolescenza è il momento di richiamare le vaccinazioni effettuate durante l’infanzia.

Vaccinazione adulti
adulti keyboard_arrow_right

L’età adulta prevede la somministrazione della vaccinazione antitetanica ogni 10 anni per mantenere la copertura vaccinale.

Vaccinazione donne in gravidanza
donne in gravidanza keyboard_arrow_right

La vaccinazione nella donna in gravidanza permette il trasferimento degli anticorpi al feto per proteggerlo fin dalla nascita.

Vaccinazione soggetti a rischio
soggetti a rischio per esposizione professionale keyboard_arrow_right

Raccomandato a tutti dal PNPV inclusi i soggetti a rischio.

Cos’è

Il C. tetani è un batterio anaerobio, cioè che vive in assenza di ossigeno e si trova, in natura, in due forme:5

  • vegetativa, presente nell’intestino degli animali e degli uomini ed espulso attraverso le feci, produce un potente veleno, la tetanospasmina, responsabile dei sintomi della malattia
  • spora, più stabile e presente nel terreno e nell’ambiente circostante

Il tetano, dopo aver infettato le ferite (anche piccole escoriazioni), può avere diverse manifestazioni cliniche:1,6

  • localizzato, quando gli spasmi interessano l’area di penetrazione del batterio; non è comune e la percentuale di morte è < 1%
  • cefalico, quando la malattia è associata a otite media o lesioni cerebrali; è una forma di tetano rara con una breve incubazione (1-2 giorni) e una percentuale di mortalità del 15-30%
  • generalizzato, la forma più comune (>80% dei casi)
  • neonatale, si verifica nei neonati, nati da madri non vaccinate
Cos'è il tetano
Sintomi e diagnosi del tetano

Sintomi e diagnosi

L’incubazione del tetano varia tra 3 a 21 giorni perché, in genere, dipende da quanto tempo impiega la tossina a raggiungere il sistema nervoso centrale: maggiore è la distanza tra il sito di inoculazione e il sistema nervoso centrale, più lungo sarà il periodo di incubazione.1

I sintomi del tetano iniziano con il caratteristico trisma: “riso sardonico” per contrattura dei muscoli del volto, rigidità del collo, difficoltà a deglutire e contrattura dei muscoli addominali. Il paziente può presentare anche febbre, sudorazione e tachicardia e, durante gli spasmi che sono molto dolorosi, rimane sempre conscio.7

Le contrazioni muscolari sono così violente da provocare anche la frattura delle ossa e, se interessano le corde vocali e i muscoli respiratori, possono causare difficoltà a respirare.6

La diagnosi è su base clinica e non dipende da conferme di laboratorio.8

L’incubazione del tetano neonatale è di circa 7-14 giorni e la sintomatologia è simile a quello generalizzato. In questo caso il tetano ha inizio con l’incapacità del neonato di succhiare il latte materno e con un pianto eccessivo.7

Come si trasmette

Il tetano non si trasmette da persona a persona, non è una malattia contagiosa e pertanto il malato non va isolato.

Quando una ferita entra in contatto con la terra o con strumenti chirurgici o da taglio sporchi, le spore di C. tetani trovano un ambiente favorevole (assenza di ossigeno) e possono trasformarsi nella forma vegetativa del batterio, che rilascia la tetanospasmina. La tossina raggiunge la circolazione sanguigna e colpisce il sistema nervoso centrale, causando la sintomatologia tipica della malattia.6

Trattamento

Il tetano è una malattia che va trattata in maniera tempestiva e aggressiva, in ospedale mediante:9

  • somministrazione di immunoglobuline umane
  • cura della ferita da cui ha avuto origine la malattia
  • controllo farmacologico degli spasmi muscolari
  • antibiotici
  • vaccinazione antitetanica

La vaccinazione antitetanica nei pazienti sopravvissuti alla malattia è fondamentale perché il tetano non conferisce immunità da ulteriori infezioni.9

Qualora un individuo venga ferito e la lesione appaia “sporca”, cioè contaminata da polvere, feci, terra, saliva (come nel caso di un morso), il Ministero della Salute prevede un protocollo di profilassi vaccinale post-traumatica con dTpa. La profilassi con vaccino combinato, rispetto a quello singolo, e in aggiunta a immunoglobuline, deve essere valutata a seconda dell’età del paziente e del suo stato vaccinale.10 Poiché il PNPV 2017-2019 (Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale) propone il vaccino per difterite-tetano-pertosse ogni 10 anni, è consigliabile somministrare la formulazione dTpa per garantire, alla popolazione, la copertura immunitaria anche per difterite e pertosse.4

Prevenzione

La prevenzione del tetano è condotta mediante vaccinazione anche di chi ha avuto la malattia ed è sopravvissuto. In Italia, i bambini ricevono la vaccinazione antitetanica attraverso il vaccino esavalente a partire dal 3° mese di vita continuandola per tutto il resto della vita.4

Per proteggere i neonati dal tetano neonatale è raccomandata la vaccinazione della madre con vaccino dTpa, idealmente alla 28° settimana di gestazione, per permettere il passaggio ottimale di anticorpi dalla madre al feto.4

Per maggiori informazioni è importante fare sempre riferimento al Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale.4

Prevenzione del tetano
  1. Tetanus vaccines: WHO position paper – February 2017. Releve Epidemiol. Hebd. 92, 53–76 (2017).
  2. Ministero della Salute. Tetano: descrizione. (2017).
  3. EpiCentro. Tetano: epidemiologia. (2002).
  4. Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale-PNPV 2017-2019.
  5. EpiCentro. Tetano: informazioni generali.
  6. Vaccinarsi. Tetano. (2013).
  7. Ministero della Salute. Tetano: sintomi. (2017).
  8. Ministero della Salute. Tetano: diagnosi. (2017).
  9. WHO. Tetanus. (2018).
  10. Ministero della Salute. Indicazioni in merito alla vaccinazione anti-tetanica. (2018).

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Basato sul Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale 2017-19,
che è elaborato dal Ministero della Salute